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Festival: Antigone in agone -Volterra novella Tebe

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Data / Ora
Date(s) - 01/08/2016
21:30

Luogo
Festival Internazionale Teatro Romano Volterra

Categorie


Nelle città con spesse mura, nelle città che conservano perfettamente la storia, abbiamo fatto rivivere colei che osa. Colei che nell’agone si butta a capofitto, non certo per sete di gloria, ma per far sentire la sua voce limpida che risuona con una vasta eco nella valle dell’Era.
Qual è la colpa di Antigone? Quella di aver voluto dare sepoltura a suo fratello Polinice anche se il re Creonte aveva scelto per motivi di stato di lasciarlo insepolto, riservando questo diritto al fratello Eteocle accompagnato da gloria e onori. Antigone invece vuole dare sepoltura. Sa che uno “spostamento” è indispensabile per procedere in avanti. Qualcosa si chiude, si sigilla, per far posto ad altro: alla vita.
Sembra che il richiamo di Antigone voglia stanare altre voci che nel fitto dei vicoli pavide sussurrano scomode verità. Abbiamo posto Antigone al centro del teatro, al centro del mondo, al centro dei nostri giorni. L’abbiamo fatta parlare con parole antiche che annunciano un futuro ancora immaturo: il futuro di chi sa dire NO.
C’era una volta Antigone che portava il fardello della maledetta stirpe di Edipo, ma era una meravigliosa principessa che voleva spezzare quel terribile sortilegio per piantare i semi di un nuovo regno: “il mondo salvato dai ragazzini” per dirlo con le parole di Elsa Morante.
Il nostro monologo agisce e si gioca le parole di una potente rivolta. La voce della protagonista è consapevole del proprio destino, della fine che l’attende, eppure non rinuncia mai neanche per un istante alla propria felicità di essere umano, di donna ragazza innamorata della vita.
Antigone rifiuta il posto nel mondo rassicurante che le era stato consegnato come un dono: andare in sposa a Emone, figlio del re. Ma due corpi in pieno fermento si contagiano sempre.
Emone decide di seguirla, affiancarla, nella rivoluzione contro il potere ottuso dei padri. Quel potere che blandisce e promette benessere in cambio di una tacita sottomissione, ma Antigone non ci sta. I ragazzi non ci cascano, capiscono il trucco e decidono, ognuno con la propria individualità, di dire comunque un sano poderoso “NO” che nella valle risuona come un delitto. Ecco perché abbiamo sentito il desiderio e abbiamo avvertito l’urgenza di lavorare ora a questo monologo. Proprio in questo preciso istante di incertezze diffuse e di equilibrismi che ci vedono tutti coinvolti. Senza limite d’età. Un nuovo viaggio ha inizio, comincia da noi stesse. Un movimento verso… uno spaesamento… perché inizio e fine sono sempre indissolubili.

 

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