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Museo Diocesano di Arte Sacra

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Indirizzo:

In Piazza XX Settembre – Chiesa di Sant’Agostino (Volterra)
 

Vedi orario.

Prezzo biglietti:

  • INTERO € 5,00;
  • RIDOTTO € 3,00 (studenti);
  • FAMIGLIA € 10,00;
  • GRUPPI (min. 20 persone) € 3,00 a persona;
  • Per i Volterrani ed i sacerdoti della Diocesi di Volterra l’ingresso è gratuito;
  • Omaggio bambini fino a 6 anni;
  • Riduzione con biglietto Volterra Card;

 

Per informazioni:

vademecumvolterra@gmail.comubce@diocesivolterra.org  –  331/2733472 – 0588/87733

 

La Storia:

Il Museo di Arte Sacra (sede centrale) si trova all’interno della monumentale Chiesa di Sant’Agostino.
Auspicato da Corrado Ricci ai primi del nostro secolo, fu costruito e aperto il 20 dicembre 1932, grazie al Canonico Maurizio Cavallini, che curò la raccolta degli oggetti e la disposizione nei locali dell’attuale Palazzo Vescovile di Via Roma (oggi sede distaccata dello stesso Museo).
 
Danneggiato durante gli eventi bellici del 1944, fu riaperto al pubblico completamente riordinato dalla
Soprintendenza il 4 giungo 1956. Rimasto chiuso negli anni ‘80 per interventi strutturali e per dotarlo dei necessari impianti di allarme e antincendio, il Museo è stato riaperto al pubblico il 19 dicembre 1992 e nel 2017 trasferito nella Chiesa di Sant’Agostino, a seguito del lascito testamentario della signora Franca Paoletti Adamo.
 
Oltre al corredo originale della Chiesa, l’esposizione nella nuova sede presenta opere provenienti dalla Cattedrale e, in piccola parte, da altre Chiese della Diocesi; ma il suo pregio maggiore è quello di presentare, i dipinti, i reliquiari, gli arredi e le varie suppellettili sacre nel luogo per il quale furono
concepite e prodotte.
 
All’ingresso il visitatore noterà in alto un imponente architrave in pietra del sec. X, appartenuto un
tempo alla Chiesa di San Lorenzo a Montalbano (Siena); al di sotto di esso diverse campane antiche
, che emergono dalla terra, a rappresentare simbolicamente i numerosi campanili della Diocesi.
Oltrepassato il punto di accoglienza (dotato di moderni impianti multimediali), il visitatore potrà salire sulla pedana centrale, disposta come un grande tappeto rosso che conduce verso l’altare.
 
I dipinti maggiori sono esposti al di fuori della pedana, su pannelli rossi collocati a parete tra gli altari laterali: in questo modo l’architettura della chiesa e il suo corredo di opere non sono alterate dalla nuova funzione museale.
Sulla sinistra un crocifisso in legno dipinto del sec. XIII proveniente da Castelfiorentino e, sulla destra, una cinquecentesca acquasantiera in alabastro, la pietra caratteristica di Volterra, proveniente dalla Chiesa urbana di Sant’Andrea.
 
Sulla parete destra della chiesa la tavola raffigurante la “Madonna in trono e Santi”, opera di Domenico
di Michelino , pittore fiorentino del XV secolo.
Al centro della pedana, il busto in terracotta invetriata del papa e martire San Lino, patrono della
Diocesi di Volterra, realizzato tra i sec. XV-XVI da Benedetto Buglioni.
Avvicinandosi verso l’altare, sempre a destra, lo splendido ciborio in alabastro del sec. XVI, dalla caratteristica forma a tempietto circolare con colonne; mentre sulla parete della chiesa, unita con la sua predella, la magnifica tavola raffigurante “L’Annunciazione” di Benvenuto di Giovanni, datata 1466.
 
Sempre al centro della pedana, il busto reliquiario in argento e rame dorato, attribuito ad Antonio
del Pollaiolo, raffigurante il Santo eremita Ottaviano, anch’egli protettore della città di Volterra; quindi una serie di antichi paramenti sacri, realizzati in pregiati tessuti, che accompagnano il visitatore, come in una processione, nel suo percorso di avvicinamento all’altare.
 
Nella cappella dei Santi Innocenti, a destra dell’altare maggiore, uno dei due capolavori di Giovambattista di Jacopo, detto Rosso Fiorentino: la “Madonna in trono tra i Santi Giovanni Battista e
Bartolomeo” , eseguita nel 1521 per l’antica pieve di Villamagna.
Nella cappella alla sinistra dell’altare maggiore si trova invece la tavola del più grande pittore volterrano
del ‘600, Baldassarre Franceschini, raffigurante i “Santi Tommaso di Villanova e Chiara di Montefalco, che fa da cornice al tabernacolo dove si conservava la reliquia delle Sante Spine della corona di Cristo.
Nell’ultima vetrina di sinistra sulla pedana, un prezioso antifonario in due volumi, riccamente miniato nel 1300 da un monaco agostiniano.
 
Sulla parete della Chiesa si apre la porta che conduce nella Sacrestia, conservata con gli originali mobili
seicenteschi e con due vetrine dove si possono ammirare preziose opere di oreficeria, anche moderne.
Rientrati in Chiesa, infine, avviandosi verso l’uscita, merita una sosta la “Madonna in trono tra i Santi Pietro e Paolo”, tavola dipinta nel 1545 per la piccola chiesa rurale di Ulignano da Daniele Ricciarelli
da Volterra, meglio conosciuto come “il Braghettone” per aver vestito gli ignudi della michelangiolesca
Cappella Sistina.
 
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Restituiamo dignità a Porta Diana

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La denominazione attuale è relativamente recente; conosciuta anche con il nome de “Il Portone”, nel periodo medievale era nota con il determinativo “Fiorentina”, successivamente ereditato dalla porta di S.Agnolo. La porta fa parte della grande cinta muraria di oltre sette chilometri edificata dagli Etruschi, interamente in pietra panchina, tra la fine del IV sec. a.C. e gli inizi del III.

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Acropoli Etrusca e Teatro Romano

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DCF 1.0

Il Teatro Romano di Volterra (località Vallebuona) fu costruito alla fine del 1° secolo avanti cristo, nel 3° secolo andò in disuso lasciando spazio alle terme Romane edificate alla fine del 3° secolo d.c. Venne riportato in luce negli anni cinquanta da scavi archeologici condotti nella località di Vallebuona da Enrico Fiumi, storico volterrano: furono utilizzati come operai alcuni ricoverati dell’Ospedale psichiatrico di Volterra, come ricordato da una targa posta all’ingresso dell’edificio.

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Palazzo Viti

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Il Palazzo Incontri-Viti, più conosciuto come Palazzo Viti, si trova a Volterra in via dei Sarti 41.

Il primo terreno e il retrostante giardino del palazzo sono occupati dal Teatro Persio Flacco, inaugurato nel 1828.

La costruzione fu iniziata verso la fine del XVI secolo dal nobile volterrano Attilio Incontri. La facciata è attribuita a Bartolomeo Ammannati. Il palazzo presenta un fronte strada di circa quaranta metri, per una profondità di sedici, con due ali incompiute: il progetto originale prevedeva infatti la creazione di un grande cortile porticato.

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Piazza dei Priori

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E’ forse la piazza che più di ogni altra ha conservato intatto il suo carattere medioevale e lo spirito fiero e severo che contraddistinse la civiltà comunale toscana.
La cingono alti, scuri palazzi di pietra, alcuni d’imitazione, che sembrano ridurre ancor più il suo spazio angusto e quasi annullano le aperture delle vie che vi si immettono.

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Piazza S.Giovanni – Duomo e Battistero

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La Piazza

Comprende la facciata del duomo intitolato a Santa Maria Assunta, il battistero di San Giovanni, il campanile e un loggiato.

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