BACK from CHICAGO Luca Chiellini in concerto
Data / Ora
Date(s) - 17/07/2018
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Luogo
Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
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Descrizione
Che cosa ne sa più di noi, Luca Chiellini, della schiavitù americana, dei neri che raccoglievano cotone? Credo ne sappia davvero poco più di noi, o meglio come noi, lo conoscerà ma la sua pelle, il suo dna la sua cultura non porta addosso quelle ciicatrici, quella identità. Cosa centra Luca Chiellini con il blues? Viene da chiedercelo. Eppure le canzoni popolari toscane sono molto più vicine al blues (e viceversa) di quanto si pensi (pensate a “Maremma”) eppure gli alabastrai che cantavano arie di Lirica nelle botteghe, tornendo e scolpendo la candida pietra soffice come il cotone, avevano una similitudine con l’afflato tipico dei neri in schiavitù, anche se non si può parlare di schiavitù in merito agli alabastri ovviamente. Anche nell’energica ironia dei bluesmen si possono trovare similitudini con l’ironia dei popoli etruschi e di quelli labronici dei quali Volterra respira il vento. Luca Chiellini ha visto i tramonti struggenti da Volterra fino al mare, ha visto la Corsica ergersi come un enorme cetaceo, nei giorni tersi d’inverno, ha odorato il vento lamentoso di Volterra e ha respirato il blues di questa città schiavizzata dalla legge dei numeri e dei mercati che canta all’infinito la sua bellezza, la sua storia e la sua volontà di riscatto del suo ruolo anche nel mondo contemporaneo. Luca Chiellini ha nel sangue questo blues e nessuno in America, nel mondo,dove lui suona con crescente successo, se l’è mai visto suonare in questo modo il blues, nessuno ha mai sentito nelle note di un pianoforte o di un organo le meraviglie di questa antichissima città, la sua disperazione, la forza del panchino, la sua nobile ironia, Luca, forse non sapendolo suona la sua città, la sua identità ovunque si trovi, la suona con due mani che sembrano mille, la suona con quel blues che è un grido, un appello, una dichiarazione d’amore. Noi lo aspettiamo a casa, che venga a suonarcele anche a noi quelle note, in fondo ci appartengono un po’, lo aspettiamo nello scenario più bello e rappresentativo della città, anche quello un po’ blues, lo aspettiamo per riabbracciarlo e per suonare e cantare con lui, parafrasando il grande Ray Charles, “Volterra on my mind” Simone Migliorini