CRISTO SI E’ FERMATO A EBOLI
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Date(s) - 02/08/2019
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Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
Immagini, racconti, ritratti: “Carlo Levi. Cristo si è fermato a Eboli” è la metafora di un viaggio interiore alla scoperta dell’identità, dentro la memoria stessa dell’autore, che ripercorre all’indietro gli anni del confino nella parte più arcaica della Basilicata, fino alla successiva scoperta del Sud.
L’emigrazione al contrario del Levi artista, intellettuale e filosofo, che poco prima di morire scrivendo Quaderno a cancelli,praticamente avvolto dalla cecità, ripercorre gli anni dell’esilio ad Aliano, fino a narrarne l’amore eterno. Un racconto in prosa arricchito dalla musica ebraica del Maestro Riccardo Joshua Moretti (tratta dai dischi “Song for Israel” e “Reshimu”) e dalla danza sublime di Daniela Maccari (prima ballerina della Lindsay kemp Company), interprete di un Sud senza tempo, che Levi lega al resto dell’Italia attraverso la sua figura. Settanta minuti di spettacolo densi di una storicità realista e sognante che si fa portavoce di speranza e rinnovamento, che si alternano per raccontare la complementarità antitetica dei concetti della partenza e del ritorno, della scoperta e del mistero.
: Levi, interpretato da Paolo Giommarelli passa dal buio della fascia sugli occhi, alla luce della Basilicata. L’attore al centro della scena ha gli occhi coperti da una benda, alla sua destra e alla sua sinistra, si alternano o si sovrappongono immagini, racconti e letture da “Cristo si è fermato a Eboli” e “Le Parole sono Pietre”. Insieme a lui c’è Linuccia Saba (interpretata da Silvia Bagnoli), la figlia di Umberto, compagna di tutta la vita, che evoca insieme a Levi gli anni della sua giovinezza, fino al momento dell’invalidità. Linuccia diventa via via tante donne legate in qualche modo a Levi, dalla madre, alle donne del sud, quelle lucane degli anni del confino, ma anche altre figure incontrate dallo scrittore in tempi successivi, tra queste Francesca Serio, la madre del sindacalista Salvatore Carnevale, ucciso dalla mafia. A far da cornice la danza di Daniela Maccari che interpreta prima le donne del sud avvolte di mistero e magia, e poi l’anima dello scrittore sulle note al pianoforte del Maestro Riccardo Joshua Moretti.La scenografia è tutta in un quadro dell’artista Andrea Meini che raffigura la foto segnaletica del 1935 di Carlo Levi condannato all’esilio, e numerose immagini e video di repertorio.